SIGNIFICATO E DIFFERENZE TRA V.S., V.S.O.P., E.O E X.O.

SIGNIFICATO E DIFFERENZE TRA V.S., V.S.O.P., E.O E X.O.

Il Cognac è senza dubbio il più grande distillato che l’uomo conosca, specialmente se prendiamo in esame la sua eleganza – capace di affrontare moltissime sfide nel corso della storia: su tutte c’è proprio quella della crisi fillosserica, che causò un’importante diminuzione della superficie vitata dedicata alla produzione – si arrivò a poco più di 40 ettari vitati, dai 280.000 presenti nel 1877. In un momento così difficile bisognava tutelare quello che c’era per ripartire. Fu così che all’inizio del 1900, più precisamente nel 1909, venne decretata la delimitazione della zona di produzione geografica per arrivare nel 1936 all’ufficializzazione della “Denominazione di Origine Controllata”. La mappatura di quelli oggi noti come cru sono arrivati dopo soli due anni.

Prima di allora, infatti, circolavano etichette di Cognac prodotti anche fuori dalla zona della Charente.

La costanza nella ricerca e i miglioramenti qualitativi messi a punti nel corso degli ultimi cent’anni rendono il Cognac un distillato di indiscutibile unicità e qualità difficili da emulare altrove. Svettano, nella scala gerarchica dei cru, i Cognac provenienti dalla zona della Grande Champagne, che ricopre circa 14.500 ettari vitati; ricchi di aromi e sapori, differiscono per la prevalenza di note fruttate e floreali ma soprattutto per un lunghissimo elevage in botti, prima di raggiungere la loro migliore espressività. Il particolare clima mite di cui gode queso angolo di Francia si accompagna a un suolo di matrice poco profonda, caratterizzato da una forte presenza di argilla e calcare sottostante strati gessosi risalenti all’ultimo periodo dell’era Mesozoica. 

Un fattore da sempre determinante, oggi prezioso, ricco di sedimenti marini e con un’ottima capacità di trattenere l’umidità.

Ebbene gli odierni 80.000 ettari, come descritti, di vigneti, si dividono in sei differenti aree nelle quali il principale vitigno è l’ Ugni Blanc (tipo di Trebbiano) che condivide lo spazio con il Colombard e il Folle blanche. In termini di produzione, tra i fattori importanti c’è la cospicua presenza di Case produttrici per la grande maggioranza impegnate nella produzione di Cognac di breve invecchiamento e basso costo. Sono poche le Maison che si dedicano all’elaborazione di distillati, dunque più cari, che godono di  lunghissimi invecchiamenti costanti attenzioni.

La produzione del Cognac è infatti sottoposta a regole molto severe, per quelli di assemblaggio, le uniche indicazioni di invecchiamento che per legge si possono riportare in etichetta sono: 

V.S. (Very Special): l’acquavite più giovane che entra nella composizione di questi Cognac deve avere un invecchiamento minimo di due anni e mezzo; 

V.S.O.P. (Very Superior Old Pale): minimo consentito dal disciplinare quattro anni e mezzo di botte;

E.O. o X.O. (Extra Old):  in questa categoria si annoverano tutte le qualità superiori (Napoleon, X.O., Extra, Medaillon, ecc.). Il distillato che compone questi ultimi Cognac deve avere almeno sette anni di invecchiamento.