NAHUEL MELI – AS ROMA

NAHUEL MELI – AS ROMA

Nahuel Meli, personal trainer e karateka basato a Milano, era destinato ad una passione viscerale per il calcio ancora prima di nascere grazie alle sue origini argentine e brasiliane.
Il suo amore per la Roma, trasmessogli da uno zio che abitava nella Città Eterna, inizia nell’anno in cui Gabriel Batistuta ha vestito il giallorosso per la prima volta. Da allora non si è mai perso una partita. I suoi clienti sanno benissimo che se la Roma dovesse giocare contemporaneamente alla loro seduta di allenamento, quest’ultima verrebbe spostata ad altro orario a meno che non siano disposti ad allenarsi con la voce di telecronisti esaltati intenti a descrivere quanto succede sul campo da gioco come sottofondo
Ci siamo seduti con Nahuel per fare due chiacchiere e farci raccontare la sua giornata tipo quando gioca la Roma e come un drink possa renderla migliore.

Quando sei diventato un tifoso di calcio?
La mia passione per il calcio nasce da bambino, entrambi i miei genitori sono grandi tifosi. Mio padre in particolare, è un tifoso sfegatato dell’Argentina. Uno dei primi regali da parte sua che io ricordi è stata proprio la maglia Albiceleste.

Come hai scelto la tua squadra del cuore?
Ho scelto la Roma per via di mio zio, il fratello di mio padre. Viveva a Roma nell’anno in cui Gabriel Battitstuta, centravanti dell’Argentina, fu acquistato dal club e, per una serie di coincidenze, abbiamo deciso tutti di giurare fedeltà alla squadra.

Che cos’è per te il calcio?
Il calcio per me rappresenta molte cose. Innanzitutto, per quanto mi riguarda, essendo tifoso della Roma, è una forma di espiazione. Non l’ho mai vista vincere molto e la sua condizione di sfavorita alimenta la mia devozione di tifoso. In secondo luogo, il calcio è sinonimo di passione. Sono costantemente in attesa del weekend perché so che vedrò la mia squadra giocare.

Raccontaci la tua tipica giornata quando gioca la Roma. Dove guardi la partita?
Non ho abitudini particolari per via degli impegni lavorativi della mia ragazza che spesso ci portano in giro per la città durante i weekend. La pressione della partita mi mette ansia e quindi preferisco vederla a casa, da solo sul divano, soffrendo in silenzio.

Come ti prepari per vedere la tua squadra?
Di solito indosso la maglia della mia squadra e se esco anche un accessorio con il suo logo. Appena arrivo a casa mi preparo un drink, mi siedo e mi godo la partita.

E come festeggi una vittoria?
Non festeggio ogni vittoria ma il risultato finale di sicuro influenza il mio umore. Se vinciamo sarà un bel weekend, se perdiamo sarà pessimo.

Qual è il ricordo più bello che la Roma ti ha regalato fino ad oggi? 
Ho tre ricordi particolari. Il più sentimentale sicuramente è stato vedere la Roma battere la Juventus 4-0 nel 2004. Ero a casa di mio zio a Londra, l’aveva registrata su un DVD e l’abbiamo vista assieme. Era quella partita famosa in cui Totti aveva fatto “shhh” a Tudor facendogli il segno del quattro con la mano. Il secondo è Roma – Barcellona, li battemmo 3 a 0. Ero in un bar a Milano, in un posto dove normalmente non facevano vedere le partite ma essendo io un cliente affezionato mi hanno accontentato. A fine partita gli altri clienti sono venuti ad abbracciarmi e a congratularsi. La mia passione aveva coinvolto pure loro. Infine un ricordo più recente, la vittoria della Roma nella Conference League, lo scorso anno. Mi trovavo a Parigi e decisi di guardarla al Roma Club Paris per viverla nel modo più autentico possibile.

Se la Roma fosse un liquore, quale sarebbe? 
Ti direi il Gin. La mia squadra è intensa e sa come colpire nel punto giusto, facendo anche male. Decisamente il Gin perché ti va vivere le cose molto intensamente.

Cosa bevi guardando la partita? 
Sicuramente un Negroni!

Ultima domanda. Qual è il posto migliore in città per guardare la partita?
Personalmente scelgo il mio divano, a casa, con i miei cani.