La storia di Amaro Seta

La Storia di Amaro Seta Amaro Seta è la storia di un viaggio millenario che ci porta lungo le sponde del lago di Como, raccogliendo con sé i pensieri rivoluzionari, le idee, le innovazioni, le arti e le culture sedimentate lungo le vie del commercio della seta.
Nato nel 2020 dall’intuizione di Matteo Gerosa, Sabrina Consonni, Clara Donetti e Matteo Schiavone, quattro giovani soci provenienti dal mondo del design, dell’architettura, della moda e del marketing, è diventato ben presto sintesi originale e innovativa della vocazione tessile del territorio comasco: non è un semplice distillato, ma narrativa in chiave moderna della cultura serica locale.
L’arte serica comasca ha origini antiche e ha lasciato nel territorio un patrimonio artistico e culturale di rilievo che Amaro Seta celebra ed epiloga attraverso un prodotto emblematico.
Ogni ingrediente, ogni elemento grafico, ogni dettaglio di Amaro Seta costituisce un rimando alla storia della produzione serica, come un tassello di un puzzle studiato nei particolari, che una volta completato guida alla scoperta delle diverse sfaccettature del territorio lariano.
Il racconto inizia dalla scelta dell’anima: la mora di gelso, prodotto simbolo del territorio lariano a cui è associato il suo sviluppo industriale, economico e sociale fin dall’epoca di Ludovico Sforza detto il Moro, da “moròn” termine dialettale che identifica per l‘appunto il gelso, il quale fece implementare le coltivazioni di questa pianta per alimentare la produzione della seta. L’inconfondibile anima di Amaro Seta giace nella sapiente lavorazione delle more di gelso, albero sacro all’industria serica comasca, le cui foglie costituiscono l’unico nutrimento del baco.

Questo frutto estremamente delicato viene raccolto nel mese di Giugno e immediatamente lavorato attraverso un procedimento di ”scottatura” a temperatura controllata che permette il rilascio del succo.
In seguito ad un processo di pastorizzazione, il succo ed i corpi solidi dei frutti residui vengono confezionati e sigillati in vasi di vetro per conservare intatte tutte le proprietà.
In fase di imbottigliamento il composto subisce un accurato processo di filtraggio prima di essere miscelato agli altri ingredienti. Amaro Seta è custodito in una importante bottiglia di vetro dal fondo spesso, avvolta da una decorazione serigrafica che celebra il territorio comasco e sigillata da un tappo dorato.
Ogni elemento grafico costituisce un piccolo richiamo alla natura del Lago di Como: montagne, sole, vento ed acqua si stagliano su una texture decorativa a righe che evoca la bellezza della Como razionalista e al contempo richiama i fili di seta stesi sui telai da tessitura.
I valori e la storia artigianale locali emergono ancora una volta nella tecnica di stampa della decorazione, la serigrafia, dal latino “sericum”, “seta” e dal greco “graphein”, “scrivere” letteralmente “scrivere con la seta” in riferimento ai primi tessuti dei telai che fungevano da supporto per la stampa serigrafica realizzati per l’appunto in seta.
La nobile fibra caratterizza il nastro annodato al collo della bottiglia che nasce dal recupero di scampoli industriali della storica Seteria Bellieni 1954 di San Fermo della Battaglia. In seguito ad un accurato processo di selezione guidato dall’Art Direction di Amaro Seta, gli scampoli più pregiati vengono confezionati in un elegante nastro con l’ausilio delle lavorazioni sartoriali proprie del mondo dell’alta moda.
Un tessuto così pregiato trova con Amaro Seta una seconda vita, rendendo ogni bottiglia elegantemente unica.
In questo modo Amaro Seta si trasforma da prodotto consumato a prodotto che rimane nel tempo, diventando un piccolo accessorio elegante, e soprattutto sottolinea la circolarità virtuosa dell’economia, che da sempre caratterizza il distretto comasco. L’idea di sostenibilità veicolata attraverso questo concept produttivo e di marketing territoriale si sviluppa anche a livello economico.
Dunque «un prodotto che è unione di più realtà» e che per la sua trasversalità è diventato ingrediente principe della narrativa enogastronomica comasca, tratteggiando nuove interpretazioni e sinergie con realtà locali in un continuo working progress, con l’intenzione di «portare la narrativa di Amaro Seta al di fuori dei confini del territorio lariano».
Una collaborazione della quale i fondatori si dichiarano molto soddisfatti è quella con il Museo della Seta di Como, grazie alla quale hanno potuto attingere immagini dagli archivi fotografici documentando proprio quel mondo che desiderano raccontare.
Foto di vecchi telai, di esperti stampatori e di minuziosi incisori ritratti al lavoro risvegliano il ricordo di antiche radici oggi cosi riscoperte attraverso un amaro che attiva amabilmente tutti i sensi.

Amaro dal colore porpora scuro arricchito da intensi riflessi rubino. Si presenta con morbida dolcezza all’assaggio rivelando solo in un secondo momento le sue note più aspre e speziate. Gli intensi aromi che giungono all’olfatto si dispiegano in note agrumate di arancia amara e china accompagnate da freschi sentori di genziana. Giungono quindi morbidi e avvolgenti i toni più caldi e fruttati delle more di gelso e delle spezie come lo zafferano e la cannella. Un lieve sentore amaro accompagna il caldo corpo alcolico e dona personalità al morbido abbraccio delle more di gelso che scaldandosi lentamente permane lungo tutti gli sfaccettati aromi.