ISPIRAZIONE TIKI

ISPIRAZIONE TIKI

Metti la tua migliore camicia hawaiana e preparati a provare le migliori proposte Tiki in Italia.

Letteralmente, Tiki significa «spirito» e nella mitologia polinesiana si indicavano le raffigurazioni di divinità dalle sembianze umane. A portare, o meglio inventare, questo concept negli Stati Uniti fu un giovane Donn Beach (all’anagrafe Ernest Raymond Beaumont Gantt) che dopo aver passato gli ultimi anni lavorando nei Caraibi e alle Hawaii, aprì ad Hollywood il Don the Beachcomber, un ristorante e bar dove far rivivere il sogno esotico dei tropici dopo il torpore del periodo proibizionista. La vera esplosione dei Tiki bar in America si registrò tra la fine degli anni Cinquanta e la metà dei Sessanta, grazie ad un fortunato mix di decorazioni in stile jungle, fiori e pappagalli, ukulele in sottofondo e carta da parati floreale che ha continuato ad ispirare lo stile di molti alberghi e ristoranti negli Stati Uniti fino agli anni Settanta.

Avanti veloce ai primi anni Duemila, in Italia. Apre il Nu Lounge a Bologna, il primo Tiki bar dello Stivale, e mano a mano le ispirazioni tropicali si espanse in tutto il Paese, riportando in auge le rivisitazioni occidentali dei paradisi tropicali. Questi locali si sono moltiplicati anche in Italia soprattutto perché simboleggiano un sogno di evasione perché, come diceva lo stesso Donn Beach, “se non potete arrivare in paradiso, sarò io a portarvelo”.

Angoli tropicali immersi nelle giungle urbane: da Nord a Sud si assiste ad un boom senza precedenti. Milano, Roma, Firenze, Trieste, Napoli, Cosenza, la Riviera Romagnola, Bari e tante altre città hanno i loro avamposti Tiki, completi di exotic & tropical drinks serviti in mug variopinte e proposta food coordinata. Solo per citarne alcuni, a Milano si può provare lo Sugar Cocktail Bar, il chirininguito Tiki dal vibe super accogliente e estivo grazie al suo proprietario, Ivano Raviele. Sempre a Milano, segnaliamo la recente apertura del Rita’s Tiki Bar, lo spin-off esotico dello storico Rita & Cocktails dove provare i classici della miscelazione tiki con ricette che vanno dal 1928 fino alla fine degli anni ‘70; a Roma, il Makai Surf & Tiki Bar (primo Tiki bar della capitale) e il Tiki Tiki cocktail sulla terrazza dell’hotel La Griffe in via Nazionale, a Lecce il Queréncia Exotic Bar, a Bari il Luau Tiki Bar, a Firenze il Donn Pedro, a Napoli il Platanos.

COSA ORDINARE IN UN TIKI BAR

Colorati e guarniti con ricche composizioni di fiori e decisamente intagrammabili, i Tiki-cocktail uniscono al rum, loro principale ingrediente, sciroppi, note fruttate (soprattutto ananas, arancia, passion fruit e cocco) e qualche erba aromatica coerenti con l’immaginario tropicale che cercano di evocare. Per provare qualcosa di diverso rispetto al famosissimo Mai Tai, abbiamo chiesto a Jonathan Di Vincenzo – ideatore The RumRunner Company, CEO Valentini Luxury Spirits ed esperto di rum – di suggerire tre proposte Tiki di livello da chiedere al bancone o da provare a casa, con i prodotti giusti.

Golden Nine
Un classico Daiquiri con rum mix e falernum. Per realizzarlo si dissolve in shaker lo zucchero granulare in lime, si aggiunge il rum e si va in shakerata. “Personalmente faccio single strain, proprio come Costantino de Ribalaigua faceva nel suo Daiquiri in Botequita”, aggiunge Jonathan. Servire in coppa Michelangelo o simile.

Mai Tai Trrc
Un twist sul classico Mai Tai, dove in shaker si aggiungono gli ingredienti e si procede con un shake and strain direttamente in bicchiere Old Fashion. “Unica particolarità è che il ghiaccio utilizzato è crushed ice”, suggerisce Jonathan. L’orzata di mandorle si ricava polverizzando le mandorle e, una volta ricavata la farina, si procede con un decotto di acqua di mandorle poi tagliata in zucchero liquido. Per la procedura più semplice e casalinga si potrebbero frullare 100 gr di pasta di mandorle da pasticceria in 1lt di zucchero liquido.

Don Special Daiquiri
Si tratta di una ricetta originale del Don the Beachcomber e la procedura ed il bicchiere è esattamente quella del Golden Nine. L’honey mix consiste nel sciogliere in acqua tiepida 50 gr di miele in 25ml di acqua tiepida, mentre il passion fruit si ottiene passando in un colino i semi del frutto ricavandone un succo per poi andare ad aggiungere ugual parte di zucchero liquido al succo ricavato.