Il protagonista della Valle del Douro

Graham’s Port, protagonista nella Valle del Douro

Quella del Porto è una delle regioni viticole più antiche del mondo, la vite pare sia stata porta qui dai fenici. Nella Valle del Douro ripide colline (che possono raggiungere fino al 30% di pendenza) sono arredate da terrazzamenti che accompagnano lo sguardo risalendo il fiume, e non esauriscono di stupire per la loro bellezza e per le diverse cromie. Un susseguirsi di vallate, ricche di biodiversità, che formano un paesaggio proclamato Patrimonio Unesco nel 2001 e che ha ispirato numerosi poeti tra cui Miguel Torna, che definisce questa distesa di 250mila ettari come “un poema geologico”. In questa ampissima superficie, solo circa il 15% (35mila ettari) è dedicata alla coltivazione delle uve Touriga Nacional, Touriga Franca, Tinta Barroca e Roriz (a cui si sommano altre numerosissime altre varietà autoctone, che superano il centinaio, ma vanificate in quantità inferiori) che danno origine a 8milioni di bottiglie ogni anno. Ciò è dovuto alla difficoltà di lavorazione della vigna e alle base rese, caratteristiche che catalogano la Valle del Douro come uno dei luoghi in cui numerosissime famiglie praticano la cosiddetta viticoltura eroica tra i pàtamares, strutture in pietra (dei gradini) costruiti dall’uomo per sostenere il terreno, nei quali vengono piantati i filari di viti. Il fascino del vino di Porto passa anche dall’antica tradizione di trasportare le botti di vino sulle navi (rabelos) fino a Vila Nova de Gaia, il luogo ideale per l’affinamento, grazie ai suoi 15° costanti. Il successo commerciale del Porto si deve ,senza termini di smentita, ai mercanti inglesi e alla loro decisione di iniziare la produzione del vino a partire dal 1693, in un’epoca in cui le onerose tasse imposte dal Re Guglielmo sui vini Francesi garantivano a questi vini liquorosi una maggiore accessibilità. La dolcezza e la complessità al sorso hanno fatto il resto. E lo si comprende meglio ripercorrendo la storia della storica Casa GRAHAM’S.

Impegnati nel settore del tessile, i fratelli William & John Graham’s nel 1820 decidono di impiegare le proprie risorse nella produzione di vini portoghesi, dopo averli ricevuti come forma di pagamento da un cliente scozzese. In pochi anni dall’inizio della loro nuova avventura, la Casa diventa uno dei punti di riferimento nell’areale, Sir Winston Churchill è uno dei loro clienti più affezionati. La qualità costante e l’attitudine dell’azienda, quasi naturale, di restare aderente al territorio e alla propria filosofia produttiva si traduce in una azienda indipendente da oltre 200 anni. Un pioniere, da subito si acquistano vigneti per seguire l’intero processo produttivo. Attualmente la Casa è dei cugini Symington (Paul, Johnny, Rupert, Dominic e Charles) che, con le loro 28 tenute, 1000 ettari di vigneto e nove centri per la vinificazione delle uve, rappresentano una delle realtà più importanti dell’interno panorama della produzione del Porto. Graham’s produce in cinque tenute, la più importante è sicuramente la Quinta dos Malvedos (di quasi cento ettari) a cui segue la Quinta das Lages (in una zona calda, si sviluppa in 71 ettari, di cui il 10% circa certificati bio), la Quinta do Vale de Malhadas (32 ettari in cui troviamo piante con una media di 50 anni di età), la Quinta da Vila Velha (quasi 60 ettari di vigneto) e la Quinta do Tua (la superficie vitata a corpo unico più contenuta, di circa 30 ettari). L’intera proprietà di Graham’s è classificata come “A”, il più alto livello secondo il Cadastro, l’ Ente governativo che, oltre a tutelare la qualità, suddivide la produzione in sei diverse categorie che prendono in considerazione le pendenze, la tipologia dei suoli, la produttività e il sistema di allevamento. Graham’s propone una ricca gamma di prodotti, dai Porto millesimatii, a quelli più freschi, per la mixology, agli LBV e la linea dei Tawny, Porto che affina per lunghi periodi di invecchiamento. E il Tawny 20 anni di Graham’s raggiunge un ottimo punto di equilibrio per finezza gustativa e personalità. Dopo un affinamento di, appunto, vent’anni in botti di quercia, il bouquet si presenta con note di nocciola molto spiccate, aromi di frutti rossi maturi e arancia rossa. Al palato è morbido, ampissimo, di buona tensione e con una dolcezza che abbraccia con grande intensità tutto il palato.