Harry’s bar: Le origini del mito

Nato per portare ovunque l’esperienza dell’Harry’s Bar, Cipriani è destinato a ridefinire per sempre il concetto di ospitalità. Uno spazio pensato per essere accogliente, dove vale una regola: il servire è amare.

Alla fine degli anni ’20 Giuseppe Cipriani era barista presso l’Hotel Europa di Venezia. Un giovane americano, Harry Pickering, vive in Italia con una zia, curando i sintomi dell’alcolismo. Dopo un litigio, Harry rimane solo e senza un soldo a Venezia. Giuseppe Cipriani gli prestò dei soldi per aiutarlo a tornare a casa. Così, qualche anno dopo, Pickering tornò a Venezia e saldò i suoi debiti:

 “Grazie, Giuseppe, ecco i soldi. Anzi, per esprimere la mia gratitudine aggiungo questi: “Quanti occorrono per aprire un bar in società”. Fu in questo momento che Giuseppe decise: “Lo chiameremo Harry’s Bar.

Il vero lusso sta nella semplicità, e semplicità significa non forzarla. L’Harry’s Bar nasce in un ex magazzino di corde, con una sala di 5 x 9 metri, dove tutto è pensato per soddisfare gli ospiti: dai mobili ai tessuti, dalla temperatura della stanza alle posate e ai bicchieri.

La forma è al servizio del contenuto e il contenuto è un’esperienza che non può essere vissuta altrove. Dalla prima metà del 20° secolo ad oggi, l’Harry’s Bar è famoso anche per le persone straordinarie che sono state servite ai suoi tavoli. Da Ernest Hemingway, amico frequente e caro amico di Giuseppe Cipriani, a tante grandi figure dell’arte e della letteratura: George Braque, Truman Capote, Charlie Chaplin, P. Guggenheim e Orson Welles per citarne alcuni.

Nel dopo guerra, Giuseppe Cipriani, tra le mura del Harry’s Bar, decise di celebrare la pace con un cocktail: il Bellini. 

Questo iconico aperitivo dal sapore di libertà prese il nome da Giovanni Bellini, il famoso pittore noto anche con il nome di Giambellino: nel ’48 a Palazzo Ducale era infatti esposta la mostra antologica di tutte le sue opere.

Così il Bellini è passato alla storia come un classico, un eterno simbolo di libertà, arte e condivisione.