Dia de los muertos

Di José Guadalupe Posada, ossia di come una bottiglia di tequila ha saputo diffondere in ogni bar  del mondo lo stile inconfondibile di questo artista.

 

Espolòn Tequila ha voluto rappresentare il Messico sposando l’estetica di uno dei principali artisti messicani del diciannovesimo e ventesimo secolo: José Guadalupe Posada, uno di quegli autori a cui va riconosciuta la capacità di trasmettere e integrare l’immaginario che una nazione trasmette.

I suoi scheletri danzanti e vestiti di tutto punto offrono un punto di vista unico su uno degli aspetti più sinceri e criptici del Messico: il rapporto con la morte e con i defunti. Un’impostazione, quella messicana, libera dall’alone di moralità che avvolge il trapasso nella cultura cristiana europea.

La morte fa parte del gioco, accomuna tutti. Il povero e il ricco. 

Espressione di questo modo di vivere il lutto è la celebrazione dei Dias de Los Muertos, festività importantissima per tutti i messicani e fatta combaciare, dopo l’arrivo del cristianesimo, con i giorni che passano dal 30 ottobre al 2 novembre. In queste giornate i defunti vengono ricordati con mangiate e bevute in tutto il paese, si preparano i piatti preferiti delle persone scomparse e si banchetta in loro onore (ma solo dopo che l’anima del defunto si sia nutrita dell’essenza dei piatti e delle bevande). 

Scomparso a Città del Messico nel 1913, nel pieno della Rivoluzione Messicana, Posada fu anche uomo politico. Il suo messaggio di uguaglianza davanti alla morte, costantemente ribadito nel corso di una vita dedicata alla satira contro il regime di Porfirio Diaz, ha contribuito ad agitare le masse dei contadini analfabeti e lo colloca a pieno titolo tra gli attori della rivoluzione.

L’eco delle opere di Posada permea tuttora l’estetica che il Messico trasmette di sé, quando vedete uno scheletro con il sombrero sappiate che parte della responsabilità è proprio di José Guadalupe Posada.

Al suo lavoro strizza l’occhio “Coco”, gioiellino di casa Pixar che ha saputo raccontare al mondo la festa dei morti messicana. Pittori, grafici, tatuatori, in centinaia hanno “rubato” dal lavoro di Posada. Tra questi menzioniamo Steven Noble, autore delle inconfondibili etichette di  Espolòn Tequila.

Un inequivocabile tributo a Posada. José amava il tequila, forse lo amava anche troppo, buffo che uno dei principali veicoli del suo stile sia diventata proprio una bottiglia di tequila presente nei bar di tutto il mondo.