Campari Barman Competition, una sfida lunga dieci anni

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Lunedì 11 marzo si chiuderanno le iscrizioni alla decima edizione della Campari Bartender Competition, l’esclusiva competizione organizzata da Campari Academy – centro di formazione e sperimentazione di Campari Group rivolto all’universo della mixology.

Ognuna delle nove edizioni della Campari Bartender Competition ha avuto un tema e l‘edizione di quest’anno, la decima, li riassume tutti.

“Quest’anno celebriamo i 10 anni della CBC” ci racconta Arturo Carile, manager di Campari Academy Manager “attraverso il percorso che è stato fatto nelle nove edizioni precedenti, dando ai partecipanti dell’intera community di bartender italiana la massima libertà per esprimere e misurare il proprio talento e creatività, cimentandosi nella scelta di uno dei temi delle edizioni passate. L’anno scorso il tema era complesso quanto inspiring: reinterpretare un cocktail classico che nella sua ricetta originale non ha Campari tra i suoi ingredienti, impiegando almeno 3cl di Campari. Ad esempio un Espresso Martini o un Bloody Mary o una Piña colada dove al suo interno va aggiunto Campari e reso protagonista. Massima espressione della creatività e questo lo ritroviamo anche nel claim della competition “find your creative spirit!”

 Non solo creatività ma studio e formazione tra gli obiettivi principali della CBC: “Partecipare alla competition ha anche un aspetto formativo come parte integrante per la professione del bartender. Questo è un elemento su cui puntiamo molto in quanto la Competition non prevede solo la creazione di un cocktail, ma soprattutto lo studio di un tema confrontandosi con altri mille partecipanti, giudicati da giudici di livello internazionale su tecnica, comunicazione, creatività e ospitalità. tutto questo è parte di una delle fasi fondamentali del percorso formativo della professione di bartender: studiare, confrontarsi, essere giudicati, ricevere un feedback e poi, perché no, dimostrare il proprio talento agli occhi del grande pubblico; ma soprattutto divertirsi.”

Alessandro Pitanti e Corey Squarzoni, vincitori rispettivamente delle edizioni 2017 e 2020, concordano con Carile: “Come dico sempre ai tanti bartender che ho incontrato dopo l’esperienza dell’Academy” racconta Alessandro “la cosa bella della competition è che o si vince o si impara, non si perde mai. Prima di vincere l’edizione 2017 avevo già partecipato a quella del 2016 e durante le selezioni ho avuto modo di confrontarmi con alcuni dei bartender più preparati d’Italia portandomi a casa, oltre a nuove amicizie, grandi esperienze e tante tecniche. Un ragazzo che gareggiava nella mia stessa giornata – il tema era la rivisitazione dell’Americano – portò una soda alla pera. Mi piacque tantissimo. Tornato a casa la misi in un cocktail sulla carta dei drink e piacque tantissimo anche nel locale dove lavoravo allora. Nel nostro lavoro si “ruba” tanto con gli occhi. C’è sempre modo di imparare, da come viene raccontato un cocktail alla parte più tecnica.”

Anche Corey prima di vincere aveva già partecipato ad un’edizione della Competition: Arrivai alle semifinali dell’edizione 2019 e Aldo Bruno Russo, allora coordinator di Campari Academy, venne da me dicendomi “non sei in finale per tanto così”. Dovevo riprovarci, imparare a buttarmi, andare oltre i miei limiti. Ero carente nella cura dei dettagli. Quando vinsi nel 2020, sia nella fase di semifinale che in quella finale, curare la preparazione di ogni singolo ingrediente e della decorazione ha fatto la differenza. Prima tralasciavo un po’ i dettagli ma non qualificandomi alle finali del 2019 ho capito quanto anche il minimo dettaglio facesse la differenza.”

E quindi, vale si o no la pena di partecipare?
“Assolutamente, ma bisogna prepararsi” commenta ancora Alessandro “provarci tanto per arrivare secondo non ha senso. Si impara moltissimo ma la preparazione ti da la consapevolezza e la sicurezza di poter trasferire il tuo concetto a chi ti è seduto davanti, probabilmente la cosa più difficile della Competition. Dopo la mia vittoria ho avuto la possibilità di poter giudicare tutte le edizioni successive e ho notato che tanti bartender, un po’ per l’emozione ma soprattutto perché non si sono preparati a sufficienza, fanno fatica a far passare il loro messaggio, anche quando dietro c’è un bello studio e ricerca.”


Le iscrizioni per la Campari Bartender Competition  si chiudono lunedì 11 marzo e quindi cosa aspettate? Iscrivetevi qui https://www.camparibartendercompetition.it/login