Low alcol anche dopo il Dry Jan

Moderazione. È uno dei propositi sempre in vetta alle classifiche del post festività natalizie, durante le quali non abbiamo resistito all’incontrollabile richiamo di preparazioni sopraffini e selezioni accurate di vini e spirits. Spinti da questo desiderio, sempre più consumatori inaugurano il nuovo anno partecipando al Dry January.

Nonostante la primissima origine sembri risalire al “Raitis tammikuu” (appunto Gennaio sobrio) del governo finlandese per supportare i soldati al fronte, l’iniziativa del Dry January moderna nasce circa dieci anni fa nel Regno Unito su iniziativa di Alcohol Change UK per promuovere un mese di totale astinenza dalle bevande alcoliche. Negli ultimi anni, iniziative simili si sono velocemente espanse in altri paesi coinvolgendo sempre più consumatori nel mondo.

“La crescita della popolarità di questo tipo di iniziative, unite al forte sostegno di grandi gruppi del Beverage, confermano ulteriormente l’affermarsi della categoria zero-alcohol nei consumi quotidiani a livello internazionale” afferma Mattia Vita, co-founder di Conviv, attiva nel mondo degli spirits zero-alcohol.

L’analcolico è stato oggetto di un’incredibile rivoluzione negli ultimi anni. “È importante sfatare subito due miti. Innanzitutto, l’analcolico non rappresenta necessariamente un cambio di casacca. Oltre ai numerosi consumatori che strutturalmente non bevono alcool, sempre più persone optano per ridurne il consumo guidati dalla crescente attenzione a consumi più sostenibili per il proprio corpo. Dalle interviste con i nostri consumatori, emerge la necessità crescente di affiancare soluzioni no-alcool in periodi di particolare cura del proprio corpo moderando i consumi degli alcolici. Inoltre, l’analcolico oggi può essere di qualità pari o addirittura superiore all’offerta alcolica. I nostri prodotti sono il frutto di una lavorazione attenta di alcune delle migliori materie prime del territorio italiano per garantire un’esperienza di valore al consumatore, mantenendo al tempo stesso un livello calorico e di zuccheri basso. Dobbiamo uscire dall’immagine del bibitone giallo dolcissimo guarnito con lo spicchio d’ananas e l’ombrellino.”

Il cambio di passo sull’analcolico nasce da una doppia spinta sia lato domanda che offerta. Da un lato, le nuove generazioni sono sempre meno propense. Secondo uno studio di Drinkaware nel Regno Unito del 2019, i giovani tra i 16 e 25 anni mostrano una maggiore percentuale (26%) rispetto a quella tra i 55 e 74 anni (15%) di non-consumatori di alcool. Dall’altro, il canale HoReCa è sempre più attento ad ampliare la propria offerta No & Low alcool. “Siamo estremamente felici della risposta positiva ricevuta finora su gran parte del territorio nazionale da parte dei nostri partner e dei locali che servono Conviv. Vediamo tanta sperimentazione e attenzione da parte dei bartender a creare soluzioni accattivanti che hanno radici nella tradizione della mixology ed evolvono verso soluzioni che alleggeriscono i consumi.”

In questo mese (e non solo) la parola moderazione può essere declinata in maniera graduale. “Si può partire con drink a minore gradazione alcolica, per esempio sostituendo metà base di gin con un Conviv Bianco per un Light Gin & Tonic. Oppure uno dei nostri pilastri, Niccolò Grassi, ha sviluppato un Cool Fashioned, unendo a 40ml di Bourbon 20ml di Conviv Bianco e una zolletta di zucchero con angostura, dando un twist di freschezza (e moderazione) al classico Old Fashioned. Passando invece al no-alcool, con Conviv Bianco e Rosso ci si può divertire con diversi gradi di difficoltà. Da un semplice Conviv Rosso & tonica ad un H_G_ (versione analcolica dell’Hugo a cui abbiamo sottratto l’alcol, e le vocali – 60ml Conviv Bianco uniti a 15ml di succo di lime, soda al sambuco e foglie di menta fresca; special thanks al Pierre del Bar Castello di Abbiategrasso). La fantasia poi può spingere a realizzare il Nogroni, il Negroni analcolico unendo prodotti come gli Infusi Conviv a distillati analcolici come Memento o JNPR.”

Consiglio chiave per affrontare questo Dry January? “Non abbiate paura ad esplorare. Come Conviv, abbiamo cercato di sviluppare due prodotti in grado di unire un profilo organolettico interessante a basse calorie e bassi zuccheri. Grazie ai nostri metodi di produzione, uniti al lavoro quasi maniacale con tutti i partner lungo la filiera produttiva 100% italiana, riusciamo ad offrire due prodotti (Rosso dalle note bitter, Bianco dalle note agrumate) flessibili: sia i consumatori a casa che i mixologist nel locale possono elevare l’esperienza dell’analcolico in infinite soluzioni. E soprattutto viverla in qualsiasi momenti essendo se stessi e null’altro”.