I trend del 2023 nel bartending

I trend del 2023 nel bartending 

In primavera, i cocktail si rinnovano
Spesso è proprio nei mesi che seguono l’inizio della primavera che si verificano i cambiamenti più radicali e le trasformazioni più profonde nel modo con cui ciascuno di noi si dedica a soddisfare i propri gusti. È naturale che la nuova stagione inizi con i buoni propositi e tali sono le tendenze di un bartending che si sta facendo più sostenibile e responsabile. Ciò, tuttavia, non limita la creatività e non riduce le emozioni sensoriali. Anzi, se possibile, incrementa il piacere, con bevande che sono allo stesso tempo salutari e gustose.
Ma andiamo per ordine e vediamo punto per punto che cosa ci offrirà, da adesso in poi, il 2023.

Lo spazio e le occasioni di consumo
Negli ultimi anni, per svariati motivi e per la naturale evoluzione delle abitudini, sono cambiati molti aspetti della nostra vita quotidiana. Report e interviste dimostrano come negli USA, il Paese trainante e che per primo anticipa i trend mondiali, sia parzialmente cambiato l’orario canonico per il consumo di bevande come i cocktail o i long drink. Gli abitanti degli Stati Uniti non se li concedono soltanto nella tarda serata, ma anche in altri momenti della giornata. Ciò avviene sia per la maggiore flessibilità degli orari lavorativi sia per il ricorso a forme lavorative come lo smart working.
L’e-commerce ha già incrementato volume di vendite e, soprattutto, qualità dei prodotti. Il drink on demand, che soddisfa le nuove esigenze, sta vivendo un notevole sviluppo. Gli spazi hanno subito trasformazioni epocali. L’home bartending e il cocktail da asporto -da consumare ovunque si desideri, da soli o in compagnia di un gruppo ristretto di amici- assumeranno ancora di più il ruolo di efficaci sostituti degli incontri nei luoghi tradizionali, affollati da sconosciuti.

Assaggi a tema e mixology virtuale
Come è già accaduto nel settore della ristorazione, anche per il mondo della mixology è previsto nel 2023 un grande sviluppo in senso verticale. Non ci sarà più un drink unico, ma si sceglieranno tanti piccoli assaggi a tema. Chi ama un distillato particolare o un certo sapore avrà l’opportunità di compiere un percorso degustativo e sensoriale, fatto di piccoli assaggi degli aromi preferiti.
Abbinare il termine “virtuale” al termine “mixology” è senza dubbio inusuale. Eppure, si tratta di un’accoppiata perfetta. Per rendersene conto, è sufficiente riflettere su quanto sia semplice collegare la varietà di cocktail, drink e distillati all’opportunità di accedere alle caratteristiche e ai segreti dell’universo del beverage tramite mezzi digitali e realtà virtuale.

Consapevolezza, sostenibilità e zero waste
Consapevolezza, sostenibilità e zero waste sono tre parole che si leggono e si utilizzano in ogni settore, dai trasporti all’industria alimentare. Ma che significato hanno nel mondo della mixology?
Consapevolezza è il termine che definisce un fenomeno contemporaneo che, con molta probabilità, vivrà nel 2023 il suo momento magico: il No&Lo, la categoria delle bevande senza o con poco alcol, care a Millennials e Gen Z. Poco alcol, con la possibilità di guidare e di sentirsi in forma, pur avendo goduto momenti conviviali e divertenti.
La sostenibilità dei cocktail non è una moda destinata a scomparire. Il 2023, infatti, presenterà nuove esperienze e nuove strategie da mettere in atto per mantenere l’ambiente pulito per le generazioni future. Uno dei metodi più efficaci in ottica sostenibilità è praticare lo zero waste. L’obiettivo “Zero rifiuti” è raggiungibile tenendo a mente le famose 3 R: ridurre, riciclare e riutilizzare. Per chi crea drink è semplice aderire a questa filosofia di vita: ridurre gli sprechi e impiegare materie prime stagionali e a km zero, infatti, è già un ottimo inizio.